Torino, il miracolo di CarpeCarbon, la start-up che cattura CO2 nell’aria: ‘Un giorno la ‘smaltiremo’ come i rifiuti’
Questo è il titolo di un articolo su di noi pubblicato oggi sul Corriere della Sera. Pensiamo che un salto tecnologico rispetto alle soluzioni di mitigazione del cambiamento climatico che esistono oggi sia necessario, ed è ciò che stiamo cercando di ottenere. Non si tratta di un “miracolo”, ma di una sfida che siamo determinati ad affrontare con decisione.
L’obiettivo di CarpeCarbon è quello di mandare indietro le lancette del cambiamento climatico e garantire un ambiente più pulito e sostenibile per le generazioni future. La nostra missione è ambiziosa: stiamo costruendo il primo impianto in Italia per catturare l’anidride carbonica direttamente dall’aria.
L’anno scorso, abbiamo ottenuto oltre 1,7 milioni di euro di finanziamento da Tech4Planet (CDP Venture), 360 Capital, Club degli Investitori e PiemonteNext (di cui fa parte Finpiemonte). Questo finanziamento ci aiuterà a finalizzare e implementare la nostra tecnologia innovativa.
Siamo pionieri nell’uso della tecnologia di Direct Air Capture (DAC), che sposta l’attenzione dalla semplice riduzione delle emissioni attuali alla diminuzione dei livelli di concentrazione di CO2 nell’atmosfera, accumulata a partire dalle emissioni passate. Il nostro obiettivo è andare oltre le emissioni nette zero e ottenere una significativa riduzione della CO2 atmosferica.
Il nostro CEO e co-fondatore, Giuliano Antoniciello, spiega che il nostro processo filtra la stessa aria che respiriamo quotidianamente, piuttosto che mirare alle emissioni alla loro fonte. Attualmente stiamo progettando il nostro impianto pilota, con l’inizio della costruzione previsto per la fine del 2024 e l’inaugurazione programmata per l’estate del 2026.
Una sfida chiave che stiamo affrontando è la diminuzione dell’alto consumo energetico di questa tecnologia. Abbiamo già ridotto le nostre spese operative del 90% e siamo impegnati a utilizzare solo energia rinnovabile. Sebbene attualmente costi almeno mille dollari eliminare una tonnellata di CO2, puntiamo a ridurre questo costo a 100 $/ton.
Il nostro prossimo passo è testare le prestazioni dell’impianto in condizioni reali, permettendoci di apportare le necessarie regolazioni. Questo ci fornirà preziose informazioni su operatività, consumi e impatto, consentendoci di progettare impianti su scala commerciale capaci di rimuovere decine o addirittura centinaia di migliaia di tonnellate di CO2 all’anno.
Inizialmente, il nostro nuovo impianto rimuoverà poco meno di mille tonnellate di CO2 all’anno, convertendola in roccia inerte e sicura. Questo è solo l’inizio del nostro percorso verso un impatto significativo.
Crediamo che la rimozione della CO2 atmosferica sarà presto considerata un servizio standard di gestione e smaltimento dei rifiuti. Con le attività umane che attualmente emettono circa 40 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, non c’è tempo da perdere.
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